L’indipendenza del Comune di Monterotondo M.mo
Il territorio di Monterotondo Marittimo risultava una comunità autonoma regolata da un proprio Statuto per lo più quasi sempre sotto l'influsso della vicina Siena. Nel 1765 con la riforma politico-istituzionale promossa dal Granduca Pietro Leopoldo di Lorena allo scopo di riorganizzare i territori che facevano parte dell'antico stato senese, Massa Marittima fu indicata come Comunità, mentre Monterotondo M.mo le fu accorpata come frazione. La cittadinanza si trovò a subire dunque una scelta dall'alto che mai riuscì di fatto ad accettare, anche a seguito dell'isolamento costante a cui fu sottoposta, vuoi per la distanza con il capoluogo, vuoi per i limitati interventi sociali e urbanistici effettuati sul territorio. Nonostante ciò Monterotondo M.mo rimase frazione di Massa fino alla fine del 1960 quando non riuscì ad ottenere nuovamente l'indipendenza, eccezion fatta per il periodo compreso tra il 1808 e il 1814 quando la Giunta di governo per la Toscana introdusse la legislazione francese e Monterotondo M.mo si staccò da Massa per creare un'autonoma Mairie. Il percorso che condusse la comunità monterotondina al riconoscimento dell'autonomia del proprio Comune fu decisamente molto lungo ed estremamente difficoltoso, animato dal mai cessato desiderio di costituire un comune autonomo; già dal 1896 difatti si costituì un comitato cittadino con questa precisa finalità sebbene per svariati impedimenti legislativi e burocratici non riuscì a portare a termine il proprio intento. Nonostante Monterotondo M.mo possedesse tutti i requisiti previsti dall'art. 33 del Testo Unico della Legge Comunale e Provinciale del 1934, l'iter per l'ottenimento dell'indipendenza iniziò solo il 5 luglio 1955 con il costituirsi ufficialmente di un "Comitato cittadino per l'autonomia Comunale di Monterotondo Marittimo"; un gruppo di cittadini eterogeneo per estrazione politica e sociale, privo di connotazione partitica, animato da un'unica finalità, quella di ottenere l’autonomia del proprio Comune. La loro iniziativa venne appoggiata non solo da privati cittadini ma anche da importanti strutture economico-industriali operanti sul territorio come la società Larderello che il 4 settembre 1956 formalizza la propria adesione. Ad una richiesta inviata dalla Prefettura, si rispose con la redazione di una relazione dettagliata riguardante i confini e la situazione economica attuale e quella da prospettare con il raggiungimento dell'autonomia; le visite effettuate da Prefetto e vice Prefetto dimostrarono inoltre una cura per la problematica alla luce anche della vivacità economico-produttiva che il territorio dimostrava. I cittadini dettero una spinta fondamentale alla prosecuzione della pratica per l’autonomia, quando nel 1956 aderirono con oltre il 95% alla raccolta firme per la richiesta di costituzione del Comune autonomo da allegare alla petizione indirizzata al Presidente della Repubblica. Fu in realtà il Comune di Massa Marittima a creare ostacolo al processo di indipendenza, prima temporeggiando e poi dando parere contrario alla richiesta di autonomia, suscitando una lettera di risposta molto forte da parte del Comitato in cui veniva ribadita la necessità di autonomia amministrativa da parte dei monterotondini. Quando la situazione sembrava essere definitivamente in stallo, alla fine del mese di dicembre 1960 arrivò la notizia a lungo attesa e con il D.P.R. del 7/12/1960 n. 1640 registrato alla corte dei conti il 04/01/1961 il Comune di Monterotondo Marittimo venne ufficialmente istituito.